Ritenendo di grande importanza il tema, come Redazione segnaliamo con interesse la lettera «Criticare Israele non è antisemitismo. No a chi chiede questa equiparazione per legge» pubblicata il 5 dicembre sul sito del Domani.

Noi, studiosi e studiose di storia degli ebrei e dell’antisemitismo, insieme a scrittori e scrittrici che si occupano di mondo ebraico o che difendono la libertà di parola e di opinione, riteniamo inaccettabili e pericolosi i disegni di legge oggi in discussione sulla prevenzione e il contrasto dell’antisemitismo.

Tali proposte recepiscono la controversa definizione di antisemitismo dell’IHRA (International Holocaust Remembrance Alliance), contestata a livello internazionale da molti dei maggiori specialisti di storia dell’antisemitismo e della Shoah, e ignorano la più equilibrata e autorevole Jerusalem Declaration on Antisemitism promossa da questi ultimi.

In questo modo si finisce per equiparare qualsiasi critica politica a Israele all’antisemitismo. È questo il presupposto che accomuna i quattro disegni di legge in esame: Romeo (Lega), Scalfarotto (Italia Viva), Graziano Delrio e altri (PD), Gasparri (Forza Italia), quest’ultimo con una proposta che interviene persino in ambito penale.

Queste iniziative legislative da un lato banalizzano l’antisemitismo; dall’altro, come si è visto anche nella recente offensiva del governo Trump contro le principali università americane, usano la lotta all’antisemitismo come strumento politico per limitare la libertà del dibattito pubblico, della ricerca e della critica legittima a Israele, che da anni porta avanti politiche violente, autoritarie e perfino genocidarie contro i palestinesi.

Riteniamo controproducente, ai fini di un efficace contrasto dell’antisemitismo, introdurre leggi speciali che di fatto lo separano dalla lotta contro ogni forma di razzismo.

Stabilire un presunto privilegio di esenzione dalla critica politica ed etica “in favore degli ebrei” (e solo di questi) – che nei fatti tutela solo chi sostiene in modo incondizionato le ragioni di Israele – non può che alimentare nuova ostilità e ulteriore antisemitismo. Quest’ultimo certamente esiste ma va sempre contrastato accanto a islamofobia, razzismo ed ogni forma di discriminazione.

Promuovono la dichiarazione (in ordine alfabetico):

Anna Foa, Università di Roma La Sapienza
Roberto Della Seta, giornalista e saggista
Helena Janczek, scrittrice
Carlo Ginzburg, Scuola Normale Superiore e UCLA
Lisa Ginzburg, scrittrice
Gad Lerner, giornalista e scrittore
Giovanni Levi, Università Ca’ Foscari Venezia
Stefano Levi Della Torre, scrittore
Simon Levis Sullam, Università Ca’ Foscari Venezia
Bruno Montesano. Università di Torino
Roberto Saviano, scrittore

Per informazioni su come sottoscrivere la dichiarazione, rimandiamo alle indicazioni fornite in fondo all’articolo sul sito.